Non hai partita IVA? Con SumUp anche gli hobbisti prendono la carta

Mai sentito parlare di hobbisti, creativi ed artigiani?

Quando ci si riferisce al settore del lavoro autonomo in Italia, fare confusione tra le diverse categorie è più facile di quanto sembri e, anche se vengono spesso messe sullo stesso piano o utilizzate come sinonimi, queste tre figure sono in realtà diverse tra loro

In questo articolo, scopriamo insieme a che tipo di lavoratore si riferisce ogni categoria e definiamo le principali differenze dal punto di vista sia tecnico che fiscale.

Hobbisti, creativi ed artigiani: le differenze

Andiamo subito al sodo: quali sono le principali differenze tra queste tre categorie di lavoratori autonomi. Ecco i principali elementi che le contraddistinguono:

  • Gli hobbisti producono, espongono e vendono i prodotti in modo saltuario occasionale.

  • L’artigiano produce beni ed è titolare di partita IVA 

  • I creativi realizzano opere sulle quali si applica il diritto d’autore

Per la vendita occasionale e non continuativa non esiste obbligo di aprire partita IVA. L'hobbista ha bisogno solamente di un'autocertificazione che gli permette di vendere certi prodotti ad un massimo di 250 euro l'uno.

Se i prodotti possono essere classificati come opere artistiche, o frutto del proprio ingegno creativo, e l'attività viene svolta in modo non professionale, allora è possibile vendere senza partita IVA.

  • Chi è considerato hobbista?

  • Cosa produce e vende un hobbista? 

  • Cos’è e quando è obbligatorio il tesserino degli hobbisti 

  • Accettare i pagamenti con il POS anche senza partita IVA 

  • Quando è obbligatorio aprire P.IVA

  • La vendita su internet per hobbisti e creativi

  • I pagamenti con carta:  una realtà anche per gli hobbisti!

  • Hobbisti creativi e artigiani: le conclusioni

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Chi è considerato hobbista?

In Italia non esiste una disciplina nazionale che regolamenti l’hobbistica. Infatti, l’articolo 28 delD.Lgs. n 114/98 rimanda alle varie disposizioni regionali che a loro volta definiscono gli hobbisti come:

“operatori non professionali che vendono, propongono, espongono, o barattano, in modo sporadico ed occasionale, prodotti di modico valore, per lo più opere della propria creatività o del proprio ingegno”.

In pratica, gli elementi che caratterizzano un hobbista, sono i seguenti:

  • Vendita, baratto o scambio di prodotti di modico valore, cioè prodotti che non possono in ogni caso avere un valore superiore a 250€ (il limite in alcune regioni scende fino a 100€);

  • Svolge l’attività in modo occasionale. Attività di partecipazione e vendita svolta in modo del tutto saltuario, in modo non professionale, senza vincolo di subordinazione e senza vincolo di mezzi. Ad esempio, rispetto il limite se decido di partecipare a uno/due mercatini l’anno, ma non se pratico tutti i mercatini della regione, ogni settimana;

  • I ricavi derivanti dall’attività, che devono essere certificati dal rilascio di una ricevuta non fiscale.

  • I ricavi nel corso dell’anno solare non superano i 5.000 euro. 

Inoltre, non sono considerati hobbisti coloro che producono o vendono generi alimentari, In quest’ultimo caso, poiché l’attività prevede la somministrazione di alimenti o bevande la normativa a cui fare riferimento, come immaginabile, è differente e più stringente. 

Cosa produce e vende un hobbista? 

L’hobbista è dunque un artigiano che grazie al suo ingegno crea delle opere che, nella quasi totalità dei casi, sono prodotte a mano. Tipicamente l’hobbista crea: 

  • Bigiotteria 

  • Cappelli 

  • Borse 

  • Portachiavi 

  • Candele

Come anticipato, l’hobbista differisce dal creativo dal fatto che quest’ultimo, produce beni su cui vige il diritto d’autore (opere letterarie, produzioni teatrali o cinematografiche, arti creative). Mentre l’artigiano è a tutti gli effetti un hobbista, anche lui si occupa di produrre opere a mano, tuttavia, l’attività svolta non è saltuaria ma risulta continuata nel tempo. 

Cosa fa chi non ha obbligo di P.IVA

Emetteranno una semplice ricevuta ad ogni incasso e dichiarano il loro reddito nel quadro RL del Modello Redditi (o quadro equivalente del 730) ai sensi dell’articolo articolo 67 DPR n 917/86 lettere i) ed l).

Ricevuta non fiscale:

La ricevuta non fiscale è la ricevuta che viene emessa da parte dei privati (non titolari di Partita IVA), quando effettuano la cessione di un bene.

La ricevuta deve essere emessa al momento di incasso del corrispettivo di vendita, e sulla stessa deve essere sempre apposta una marca da bollo da 2,00€ quando l’importo della vendita supera le 77,47€.

La marca da bollo è a carico del cedente, ma può essere addebitata all’acquirente.

Cos’è e quando è obbligatorio il tesserino degli hobbisti 

Alcuni comuni chiedono che ogni hobbista, prima di vendere i prodotti nei mercatini, provveda a farsi rilasciare il tesserino degli hobbisti. Il tesserino ha una mera funzione organizzativa, serve cioè ai comuni per verificare se gli spazi messi a disposizione sono sufficienti per tutti i richiedenti. 

Non esiste una normativa unica a livello nazionale e di conseguenza è bene informarsi su l’obbligatorietà o meno del tesserino ogni qual volta si cambia comune (o regione). 

Generalmente i tesserini hanno una validità trimestrale o annuale e possono essere prorogati. Alcune regioni in Italia come l’Emilia-Romagna, inoltre, prevedono un tesserino unico valido su tutto il territorio regionale. 

Anche i costi sono variabili. Generalmente sono intorno i 100 euro necessari per coprire i diritti d’istruttoria. Per ottenere il tesserino è sufficiente una fototessera e la copia di un documento d’identità. 

Accettare i pagamenti con il POS anche senza partita IVA 

Chiunque può utilizzare un POS. Le imprese, i liberi professionisti e le attività commerciali sono obbligati ad avere il POS in virtù di quanto stabilito nell'ultimo decreto legge del 30 aprile 2022. 

I privati, i lavoratori occasionali o gli hobbisti invece, non essendo titolari di Partita IVA, non hanno alcun obbligo tuttavia possono ugualmente utilizzare un POS mobile, usufruendo così della possibilità di accettare un pagamento occasionale con carta.  

Si tratta di una soluzione che non solo viene incontro alle esigenze di chi non ha disponibilità di denaro contante ma anche economica. I POS SumUP, ad esempio, non prevedono canoni mensili, né alcun prezzo da pagare per l’installazione e l’attivazione. 

Quando è obbligatorio aprire P.IVA

Quando un’impresa, un’arte o professione è abituale occorre aprire la Partita IVA. Quindi il termine su cui devi porre la massima attenzione è “abituale”. E che cosa significa abituale?

Senza dubbio significa attività continuativa e non occasionale.

Chiaramente nessun hobbista che realizza pochi prodotti e decide di esporli e venderli di tanto in tanto in un mercatino è tenuto ad aprire una partita IVA. Tuttavia una volta che le vendite iniziano ad essere considerevoli così come iniziano ad essere frequenti le partecipazioni ai mercatini, allora bisogna mettersi in regola ed aprire una partita IVA.

Aprire una Partita IVA è necessario anche nel caso si decida creare un marchio e di vendere i prodotti su un proprio negozio online

Nei suddetti casi non si è più considerati hobbisti ma dei veri artigiani e bisogna sottostare al regime fiscale previsto per i commercianti e gli artigiani. Per aprire la partita IVA bisogna rivolgersi al proprio commercialista, il quale saprà consigliarvi il miglior regime fiscale al quale aderire. Tendenzialmente, o almeno fin quando il fatturato totale non supera i 65.000 euro annui, il regime forfettario rappresenta la scelta migliore poiché permette di usufruire di una tassazione agevolata pari al 5% per i primi 5 anni di attività. 

Esempio di attività abituale:

Cristina è un lavoratore nell’azienda familiare. Ha la passione per la realizzazione di braccialetti fatti a mano acquistando materiali assemblandoli e rivendendo gli oggetti. Partecipa con molta frequenza nei mercatini della sua regione, ed opera anche su portali di vendita online.

Il tempo che Cristina dedica a questa attività è sicuramente costante e rilevante nel suo tempo. In questo caso è necessario essere in possesso della Partita IVA. Questo in quanto l’attività di Cristina presenta caratteristiche di abitualità.

La vendita su internet per hobbisti e creativi

Molti hobbisti preferiscono provare a vendere sfruttando internet. Ad un hobbista non è consentito avere un proprio sito internet dove si espongono i propri prodotti se sugli stessi vi sono applicati prezzi di vendita. In questo caso, infatti si rende obbligatorio l’esercizio con Partita IVA.

Attenzione! Questo non vuol dire che un hobbista non possa avere un proprio sito dove espone le proprie creazioni.

Deve trattarsi però di un mero sito vetrina (senza che siano visibili ed esposti prezzi di vendita). Per tutti gli altri hobbisti, che invece, non ritengono opportuno, o non sono interessati, alla vendita professionale, è possibile ovviare a tutti questi adempimenti.

Nel caso puoi farti ospitare da altri siti web, come vetrina per le tue creazioni di oggetti fatti a mano.

Infatti, l’hobbista che desidera vendere le proprie creazioni online senza possedere Partita IVA, può avvalersi di uno dei tantissimi marketplace, dove esporre i propri prodotti (Ebay, Subito.it ecc…)

Attenzione!

La possibilità di essere ospitati su questi portali e rimanere classificati come hobbisti o creativi dipende dalla possibilità di non vedere esposti i prezzi di vendita degli oggetti.

Se promuovi continuativamente le tue creazioni su questi portali ed esponi i prezzi di vendita sei automaticamente considerato un imprenditore, commerciante o artigiano. Se l’attività di vendita online è organizzata, abituale (si lasciano prodotti in vetrina sul sito per settimane), allora anche in questo caso è necessario l’avvio di un’attività professionale.

I pagamenti con carta: una realtà anche per gli hobbisti!

Con un semplice “tap” tra carta e POS, ogni anno, in Italia, si registrano miliardi di pagamenti contactless: velocissimi, comodi e oggi anche convenienti, grazie ad iniziative come il Cashback, che premia i clienti con un rimborso del 10% sulle spese effettuate con la carta.

Che si tratti di pagare ad un centro commerciale, al negozietto sotto casa, in fiera o ad un mercatino di Natale, le esigenze del cliente sono sempre le stesse ed è per questo che noi di SumUP, da sempre, supportiamo anche hobbisti, creativi ed artigiani ad accettare pagamenti con carta. 

Aboliamo costi fissi e vincoli contrattuali sul POS per permettere ad attività sporadiche di non perdersi nessuna vendita. 

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Hobbisti creativi e artigiani: le conclusioni 

In questo approfondimento abbiamo visto definito chi sono gli hobbisti e cosa li differenzia dagli artigiani e dai creativi. 

Sebbene non siano obbligati ad aprire una Partita IVA, anche l’hobbista può dotarsi di un POS riuscendo così ad aumentare le vendite e ad offrire un servizio sicuramente molto apprezzato da turisti e visitatori dei mercatini in occasione delle festività natalizie o estive.

SumUp Team