Dumping - Cos’è il dumping?

Il dumping, letteralmente ‘scaricare’, è un anglicismo utilizzato nel settore dell’economia riferito alla vendita di un bene o servizio su di un mercato estero ad un prezzo inferiore rispetto a quello del mercato di origine.

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Caratteristiche del dumping

Il dumping è una strategia commerciale che consiste nel fissare prezzi diversi a consumatori diversi. In generale, viene praticato un prezzo più basso per le esportazioni che per i beni venduti a livello domestico.

Per questa sua intrinseca natura anticoncorrenziale, il dumping viene generalmente considerato come una forma di concorrenza sleale da parte di imprese estere e quindi una barriera al commercio internazionale.

Al paese che lo subisce è consentito di difendersi mediante l’applicazione di un dazio antidumping, aumentando cioè il normale dazio doganale all’importazione di un valore pari alla differenza tra il prezzo applicato nel mercato interno e quello applicato nel paese di esportazione.

Tipologie di dumping

Il dumping si suddivide in tre principali categorie:

  • Dumping predatorio: è sicuramente la tipologia più diffusa e avviene quando un prodotto o un servizio viene venduto su un mercato estero ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato nel paese di origine. Sebbene temporaneo, il dumping predatorio viene messo in atto per impadronirsi del mercato estero e dunque diventare monopolista su tale mercato

  • Dumping sporadico: come suggerisce il nome, viene praticato solo in casi particolari, ad esempio quando, per errori di previsione o di pianificazione, un produttore si trova ad avere una parte della produzione invenduta. In questo caso il produttore può rivolgere tale eccedenza all’estero, praticando prezzi minori. Per questo il dumping sporadico è assimilabile al concetto di svendita o vendita sottocosto

  • Dumping persistente: a differenza dei primi due non ha natura temporanea. Infatti il dumping persistente è quello praticato da un produttore che possiede un certo grado di potere monopolistico anche sul mercato estero. Tale caratteristica riflette la sua natura di lungo periodo

La pratica del dumping può essere poi considerata fiscale, sociale o ambientale:

  • Dumping fiscale: si riferisce al ribasso di aliquote (come l'IVA) e pressione fiscale da parte di uno stato per attrarre contribuenti ed investitori da altre parti del mondo. Per alcuni la concorrenza fiscale va a vantaggio di imprese e contribuenti che possono scegliere dove farsi tassare; altri ritengono il fenomeno distorsivo della concorrenza e un freno alla ridistribuzione dei redditi da parte dello Stato

  • Dumping sociale: si verifica quando un bene può essere venduto in un mercato straniero ad un prezzo inferiore a quello ‘normale’ perché è stato prodotto a un costo più basso. Ciò accade soprattutto in determinati paesi in via di sviluppo, dove vigono situazioni di sfruttamento dei lavoratori più deboli a causa del mancato rispetto dei diritti minimi dei lavoratori e dei diritti sociali

  • Dumping ambientale: si verifica quando un’impresa può immettere sul mercato beni a prezzi più bassi perché prodotti a minori costi in paesi dove non esiste una normativa per la tutela ambientale

Legislazione internazionale antidumping

Le vendite in dumping sono state disciplinate dalle norme internazionali antidumping, che sono state incluse progressivamente nell'ambito del General Agreement on Tariffs and Trade (GATT 1947), e che pertanto oggi sono previste dall' Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO, 1995), ma sono altresì contemplate dal diritto comunitario a tutela della libera concorrenza in quanto capaci di determinare gravi distorsioni sul mercato di importazione.