Rappresentante fiscale - Cos'è un rappresentante fiscale?

Un rappresentante fiscale può essere nominato per gestire fatturazione e contabilità di un'azienda estera che opera in Italia.

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Un rappresentante fiscale rappresenta di fronte alle autorità una o più aziende estere non residenti in Italia per l'assolvimento degli obblighi fiscali.

Per poter gestire le operazioni rilevanti ai fini IVA, il rappresentante fiscale deve aprire partita IVA come persona giuridica o fisica.

Questo atto non è dunque necessario a meno che tu non venda beni o servizi a privati (che non sono quindi soggetti passivi IVA perchè non titolari di partita IVA), a non residenti, oppure si tratti di scambi intracomunitari per cui sia richiesta la nomina di un rappresentante fiscale.

Rappresentante fiscale e identificazione diretta

La nomina di un rappresentante fiscale è un'alternativa alla creazione di un'azienda in Italia o alla registrazione diretta come titolare di partita IVA.

La differenza tra queste due opzioni è rappresentata dal soggetto considerato responsabile verso le autorità per gli obblighi IVA: nel primo caso il rappresentante è co-responsabile degli obblighi connessi al pagamento dell'IVA, mentre nel secondo l'azienda straniera è l'unica responsabile poiché nessun altro ente agisce in nome dell'azienda.

Come nominare un rappresentante fiscale?

Devi nominare il rappresentante fiscale prima che l'operazione per cui tu debba contribuire l'IVA si verifichi.

La nomina può avvenire con atto pubblico oppure mediante una lettera consegnata all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di riferimento nella zona in cui il rappresentante fiscale viene nominato.

Fatturazione e contabilità con un rappresentante fiscale

Il rappresentante fiscale deve occuparsi di tutti gli obblighi legati all'IVA derivanti dalle operazioni IVA.

Questo significa che deve gestire la fatturazione e la contabilità dell'azienda nel modo richiesto da tutti i titolari di partita IVA in Italia.

Il che implica provvedere a: contabilizzazione di fatture attive e passive, contribuzione dell'IVA all'Erario entro i termini stabiliti, liquidazione dell'IVA e relative dichiarazioni.

Per quanto riguarda le fatture, esistono 2 strade percorribili:

  • Può essere il rappresentante fiscale che applica l'aliquota nazionale al cliente e che riceve poi una relativa fattura per l'operazione dell'azienda estera

  • Oppure può essere l'azienda estera che emette la fattura al cliente senza applicare l'IVA secondo il meccanismo del reverse charge. Il cliente italiano è tenuto quindi a integrare la fattura ricevuta con l'aliquota adeguata registrando un'autofattura

In entrambi i casi di emissione di una fattura attiva e anche della registrazione di un acquisto, i dati del rappresentante fiscale e dell'azienda estera devono essere sempre riportati in fattura.

Nel caso in cui l'azienda estera registri unicamente operazioni non rilevanti ai fini IVA, è possibile nominare un 'rappresentante fiscale leggero', che rappresenti l'ente estero solo nella compilazione dell'Intrastat.

Rappresentante fiscale vs regime IVA MOSS

Un caso particolare è rappresentato dalle aziende che vendono prodotti digitali operando sotto il profilo di e-commerce.

In questo caso, infatti, nell'ipotesi in cui tu venda a privati europei puoi registrarti al regime IVA MOSS evitando di doverti registrare direttamente in tutti i Paesi in cui vendi e non dovendo adempiere i relativi obblighi nei Paesi esteri.

Sei responsabile degli obblighi fiscali solo nel Paese in cui si concentra la tua attività e, grazie a un portale europeo creato allo scopo di facilitare questo tipo di operazioni a livello intracomunitario, ti è possibile richiedere un eventuale rimborso IVA e presentare le relative dichiarazioni che sono a disposizione di tutti gli stati.