Rivalsa IVA - Cos'è la rivalsa IVA?

La rivalsa IVA consiste nel pagamento dell'IVA dovuta per la transazione da parte del committente.

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La rivalsa IVA consiste nell'addebito al committente in fattura dell'IVA da parte del prestatore al fine di recuperare l'IVA relativa alla transazione.

Come prestatore del servizio, ti trovi infatti in una posizione di debitore dell'IVA verso l'Erario e creditore dell'IVA relativa alla transazione nei confronti del tuo cliente.

Obbligo di rivalsa IVA

Il meccanismo di funzionamento dell'IVA, prevede che i soggetti passivi IVA, ovvero i titolari di partita IVA come imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti, chi effettua importazioni o altre operazioni imponibili, addebitino il valore dell'imposta relativa alla transazione al cliente (obbligo di rivalsa) e che questa venga poi considerata ai fini della liquidazione IVA periodica.

Ai fini del versamento dell'imposta alle autorità fiscali, infatti, l'importo dovuto si calcola nel seguente modo.

Nel caso in cui l'importo sia positivo, hai un debito verso l'Erario e devi versare la somma corrispondente. Se, invece, l'importo risultante da questa operazione è negativo, vanti un credito verso l'Erario che puoi richiedere come rimborso IVA.

Perchè l'IVA da versare consiste solo nella differenza dell'imposta tra fatture passive e attive? La riposta è nel meccanismo di detrazione.

Detrazione IVA

Le regole della detrazione prevedono che tutti i titolari di partita IVA (soggetti passivi IVA come detto sopra) siano sempre neutrali rispetto al pagamento dell'IVA. Cosa significa?

Questo vuol dire che il costo dell'IVA non grava realmente sul titolare di partita IVA che paga l'imposta sulle fatture dei propri fornitori e la detrae e riceve l'importo relativo alle fatture attive dal cliente. Può dunque succedere che debba anticipare l'importo dell'IVA per una determinata liquidazione IVA ma la somma verrà poi recuperata.

Ritornando alla frase precedente, ci si trova quindi in una situazione neutrale rispetto al pagamento dell'imposta poichè gli unici soggetti che non possono detrarre l'IVA sono i consumatori finali di beni o servizi, su cui grava il costo dell'imposta.

Per comprendere ancora meglio la posizione di neutralità del contibuente, bisogna ricordare che le imposte dovute sulla transazione non sono mai parte del guadagno ma devono essere sempre versate all'Erario e il meccanismo di rivalsa e detrazione IVA serve a determinare l'importo dovuto.

Attenzione: il termine detrazione si riferisce a una diminuzione dell'imposta dovuta e non è da confondere con il termine deduzione che invece si riferisce al caso in cui, per delle particolari disposizioni, la base imponibile viene ridotta di un certo importo o percentuale così che l'imposta sia proporzionalmente ridotta.

Rivalsa IVA e reverse charge (inversione contabile)

Il meccanismo di reverse charge (o inversione contabile) rappresenta un'eccezione alla normale procedura di contribuzione dell'IVA, poichè sposta l'onere di versamento dell'imposta dal fornitore al cliente.

Questa procedura, implementata per combattere l'evasione fiscale, prevede che il fornitore non riceva l'importo per poi contribuirlo all'Erario ma che il cliente debba integrare la fattura ricevuta o emettere un'autofattura per inserire le informazioni relative all'imposta e contribuisca l'imposta dovuta per l'operazione.

Rivalsa IVA in fattura omaggio

Nel caso in cui tu emetta una fattura omaggio per beni inerenti all'attività, puoi decidere se esercitare la rivalsa IVA oppure prenderti carico del pagamento dell'imposta.

Nel caso in cui tu non voglia rinunciare all'IVA, dovrai emettere una fattura indicando che si tratta di un omaggio con rivalsa e indicare l'importo IVA stornando il restante importo.

Rivalsa IVA e IVA per cassa

Nel caso in cui tu abbia aderito al regime IVA per cassa (che prevede che l'IVA diventa esigibile a partire dal momento in cui viene effettuato l'incasso del relativo pagamento), devi specificarlo in fattura con un'apposita dicitura.

I tuoi clienti (o tu se ricevi una fattura di questo tipo) possono detrarre l'IVA solo a partire dal momento in cui viene effettuato il pagamento.

Questo regime può essere scelto solo da titolari di partita IVA con un volume di affari inferiore a 2.000.000 euro.

Quando non è obbligatoria la rivalsa IVA?

Abbiamo già parlato di uno dei casi in cui la rivalsa IVA non è obbligatoria ma a discrezione di chi emette fattura: il caso della fatturazione di omaggi che rientrano nell'attività di impresa (punto 4, comma 2 dell'articolo 2, Dpr 633/72).

Un secondo caso riguarda le prestazioni di servizi gratuite per uso personale o familiare (comma 3, primo periodo, art. 3) la cui imposta sia detraibile.

Quando non applicare la rivalsa IVA?

La rivalsa IVA non si applica alle operazioni in cui l'obbligo di versare l'IVA è dell'acquirente. Rientrano in questa lista:

  • Acquisti intracomunitari poichè la fattura viene emessa in reverse charge ed è responsabilità del cliente integrare la fattura con l'applicabile nel proprio Paese e contribuire l'imposta dovuta e inserire il documento nelle fatture emesse e negli acquisti

  • Cessioni di oro industriale che pure vengono regolate con il reverse charge

  • Operazioni con IVA assolta alla fonte nel settore delle telecomunicazioni che vengono fatturate dagli esercenti del servizio e le successive operazioni sono fuori campo IVA

  • Regime di fatturazione per le agenzie di viaggio per le operazioni non imponibili extra UE

  • Acquisti di rottami e altri materiali di recupero soggette a reverse charge

Inoltre, la rivalsa IVA non si applica neppure alle fatture dei contribuenti del regime forfettario che, per la natura del regime a cui aderiscono, non possono detrarre l'IVA.