Che cosa fa un imprenditore?

La figura dell’imprenditore, o imprenditrice, è diventata un simbolo grazie al successo delle start-up nella nostra economia. Sembra il lavoro dei sogni, ma cosa fa realmente un imprenditore?

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Il ruolo dell’imprenditore

L’imprenditore è colui che unisce il capitale e la forza lavoro in un’impresa per organizzare queste due risorse in modo da produrre un servizio o un prodotto e generare valore.

L’imprenditore, quindi, è colui che avvia l’impresa, o la start-up, e che si assume il rischio di impegnarsi ed investire tempo e denaro in un’attività non ben definita, che purtroppo nell’80% dei casi fallisce.

Oltre ad essere colui che inizia e organizza, è la persona responsabile (spesso gli imprenditori iniziano da soli o in un piccolo team) dei vari aspetti dell’impresa. Soprattutto nella fase iniziale, l’imprenditore assume tutti i ruoli allo stesso momento.

L’imprenditore deve essere il leader ed il motivatore e deve essere colui che pensa alla contabilità, alla fatturazione e alla situazione fiscale. Si deve occupare dello sviluppo del prodotto ma anche della gestione delle relazioni con i clienti ed i fornitori.

Inoltre l’imprenditore deve sviluppare il business model ed il business plan dell’azienda in modo da capire come investire strategicamente e sapere quando assumere nuovi impiegati.

Con questo paragrafo abbiamo visto che cos’è e cosa fa un imprenditore, ma andiamo a vedere nello specifico che ruolo ha l’imprenditore nella società di oggi.

L’imprenditore moderno

L’imprenditore, o entrepreneur in inglese, è una delle figure che vengono associate all’eroe moderno. Infatti, l’imprenditorialità è vista oggi come il fine massimo della realizzazione di un sogno o di un ideale.

Le tecnologie e l’innovazione che caratterizzano i nostri tempi creano continuamente nuove opportunità per sviluppare prodotti e/o servizi che soddisfano un bisogno. L’imprenditore, con la sua start-up innovativa, sviluppa questi prodotti nuovi nella speranza di cambiare il mercato.

L’imprenditorialità, entrepreneurship in inglese, viene vista come un’attività molto rischiosa e molto impegnativa, che nel breve termine non offre ritorni economici.

La start-up o impresa che inizia questo percorso ha una probabilità altissima di fallire nei primi 2 anni di vita, e anche dopo aver affrontato tutte queste sfide non è detto che abbia successo.

Ma allora perché vediamo sempre più imprenditori e start-up?

L’imprenditore commerciale

Molte persone iniziano il loro tragitto imprenditoriale con il sogno di realizzare la loro idea ed avere un ritorno economico elevato.

Questa figura è quella che viene chiamata imprenditore commerciale, il quale spera che unendo capitale e forza lavoro potrà un giorno stabilire la propria azienda come leader del mercato.

Questa figura si unisce alla definizione di imprenditore digitale, il quale utilizza le tecnologie digitali per abbattere i costi iniziali legati all’avvio di un’impresa e per raggiungere consumatori in tutto il mondo.

Questo tipo di imprenditori di solito si concentra su blog, e-commerce ed in particolare sul dropshipping.

Queste attività permettono di investire poco capitale (quasi sempre i propri risparmi per quanto possano essere modesti) ed il proprio tempo, per iniziare un’attività con dei buoni margini.

L’imprenditore sociale

L’imprenditore sociale, social entrepreneur in inglese, è una figura simile ma del tutto diversa dall’imprenditore economico.

Simile, perché attiva lo stesso processo di raccolta di capitale ed organizzazione di forza lavoro per creare del valore per un consumatore finale.

Diverso, perché lo scopo finale dell’imprenditore sociale è quello di creare un movimento sociale ed avere un impatto sulla società.

Questo desiderio nasce da situazione di necessità, come nel caso del cambiamento climatico e dell’esaurimento delle risorse naturali, o da situazioni di ineguaglianza sociale, come la povertà o l’emarginazione sociale.

Da queste iniziative nascono modelli di business come l’economia circolare, imprese basate sulla sostenibilità, sul rafforzamento del ruolo delle donne nella forza lavoro o sull’ineguaglianza di reddito o di diritti.

Diverse categorie di imprenditore

L’imprenditore non si riferisce a nessun settore specifico, ma può operare in qualsiasi industria o settore nel quale trova del potenziale per operare e creare valore.

Vi sono alcuni settori in cui l’attività imprenditoriale è più comune. Andiamo a vedere gli imprenditori in questi settori.

Imprenditore edile

Il settore edile si presta molto bene all’imprenditoria, in quanto se si possiede capitale è facile costruire o acquistare immobili che portano dei profitti nel lungo termine.

Mentre l’acquisto di un immobile ha una sfumatura più capitalista che imprenditoriale, la decisione di costruire immobili viene vista come un’attività imprenditoriale.

Mentre negli anni ‘70 e negli anni seguenti l’industria edile è stata cosparsa di imprenditori che hanno costruito catene di immobili, il mercato è ormai saturo e lo stato ha creato incentivi per la ristrutturazione piuttosto che la costruzione di nuovi immobili.

Imprenditore artigiano

L’imprenditore artigiano è una realtà molto forte in italia. Si tratta infatti di colui che, in proprio o come azienda familiare, inizia la sua attività artigiana e si assume i rischi di questa attività.

Purtroppo questa fascia di lavoratori sta diminuendo, le grandi catene ed organizzazioni stanno diminuendo i prezzi, mettendo gli artigiani in una situazione difficile a livello economico.

La strada che molti artigiani stanno prendendo è quella di sfruttare le nuove tecnologie per promuoversi e creare un’esperienza completamente diversa dall’acquisto di un gioiello prodotto in fabbrica.

Imprenditore agricolo

L’imprenditore agricolo è colui che coltiva i campi ed alleva il bestiame ma che si occupa anche di attività di trasformazione delle materie prime considerate connesse direttamente all’attività agricola.

L’imprenditore agricolo si differenzia fortemente dall’imprenditore commerciale in quanto dispone di agevolazioni dal punto di vista contabile.

Inoltre, per diventare un imprenditore agricolo non è necessario aprire una partita IVA fin da subito in quanto l’allevamento e la coltivazione possono iniziare come hobby o attività spontanee ed evolversi solo in secondo luogo in un’attività più organizzata e mirata al profitto, necessitando quindi di una partita IVA.

Imprenditore innovativo

L’imprenditore più trendy in questo momento è colui che si concentra su tecnologie o business model all’avanguardia per creare una start-up innovativa.

Le start-up innovative vengono incentivate dallo stato perché portano una crescita economica generale al paese in cui vengono create, pagando le tasse e creando nuovi mercati di prodotti e servizi innovativi.

Questa passione per le start-up innovative deriva principalmente dalla Silicon Valley, nome proveniente dal silicone usato per i chip dei computer. Questa valle a San Francisco è stata la zona in cui le principali aziende di computer e software hanno rivoluzionato l’economia mondiale.

Adesso questa zona è famosa per ospitare sempre più start-up, Venture Capital, aziende che investono in start-up appena create, e Business Angels, singoli investitori con esperienza imprenditoriale.

Diventare imprenditore

In generale diventare imprenditore comporta molti rischi e richiede una grande mole di lavoro, ma permette agli imprenditori di sentirsi realizzati e fare tanta esperienza lavorativa in fretta, crescendo e guadagnando.

Per coloro che riescono a far crescere la loro impresa, dopo essersi presi il rischio ed avere impegnato tante energie, la ricompensa vale tutto lo sforzo e la fatica.

Chi diventa un imprenditore di successo non deve essere solo un bravo lavoratore con tanta passione e fortuna (ci vuole anche quella), ma deve avere un buon business model e prendersi cura della fatturazione e della contabilità, che sono tra le principali responsabilità dell’imprenditore.

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